Il terremoto colpì L’Aquila nel 2009, con uno sciame sismico successivo durato fino al 2012. La scossa con maggiore magnitudo arrivò a 6,3 gradi Richter. 309 vittime, più di 1600 feriti. Città distrutta.
Nel 2019 siamo andati a trovare un amico, Frate Francescano, che è al Convento di San Bernardino.
Il centro città era già stato quasi completamente ricostruito. Fino al 2014 c’era ancora piena emergenza, il Centro era vivo, la ricostruzione dagli Aquilani è sentita come una Responsabilità. Il sentimento di essere responsabili si sentiva nell’aria, oltre che nelle parole di chi ti serviva il caffè, chi ti accoglieva nei negozi aperti, chi ti parlava mentre ti serviva il pranzo nei pochi ristoranti aperti. Oltre che della popolazione anziana che prendeva il sole ai giardini pubblici vicino al Castello.
In ogni caso vedere le macerie ancora dentro ai palazzi non ricostruiti era più forte di mille telegiornali.
2020: Covid. Molti lavori si sono fermati. Di sicuro si è fermato il commercio e la spinta verso una la socialità che si stava ritrovando.
Nel 2019 avevamo incontrato dei giovani nati poco prima del 2009. “Siamo nati con il terremoto, per noi l’importante è passare dalla Ricostruzione al fare cose nuove”. “Le scuole sono ancora nei container, la ricostruzione è difficile sia economicamente (senza soldi) che politicamente”.
Quei ragazzi erano socialmente impegnati e combattevano per la Scuola. Per mantenere il senso della nazione. La scuola è educazione, non può essere la stessa educazione di prima del terremoto. “La scuola non ti insegna la realtà della vita. Dicono “Il digitale è visto come un espediente per chi non sa fare altro”. “Ora a scuola si comincia a parlare di prevenzione. Due studenti hanno vinto la possibilità di andare a Hokkaido (J) per visitare e imparare tecniche anti- sismiche e comportamentali”.
“….La scuola non ti insegna la realtà della vita…” “invece di pensare come potrebbero essere le cose, vedere come sono in realtà”, diceva Samuel J. Johnson Samuel J. Johnson (Lichfield, 18 settembre 1709 – Londra, 13 dicembre 1784) “senza dubbio il letterato più illustre nella storia inglese” (Pat Rogers, Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, 2006.)
29 settembre 2021: Draghi a L’Aquila: ‘Acceleriamo su ricostruzione, 1,78 miliardi con il Pnrr’. La ricostruzione privata è andata molto più veloce della ricostruzione degli edifici pubblici. Come le scuole, appunto.
L’Aquila è piena di monumenti. La Basilica di San Bernardino (1454), il Convento di San Giuliano (1415) –dove nelle antiche celle potrete vedere gli affreschi fatti con colori ricavati “bruciando” e “cuocendo” erbe e fiori dell’immagine a lato-, la Basilica di Collemaggio (1287) -dove è sepolto Celestino V, il Papa del gran rifiuto-, la Fontana delle 99 Cannelle (1272).
Nel Forte Spagnolo (il Castello), sede del Museo Nazionale d’Abruzzo, c’è anche una “star”: il mammut di Madonna della Strada, nome scientifico Mammuthus meridionalis. Rinvenuto nel 1954 in una cava di argilla in una località presso Scoppito, nella conca aquilana che un tempo era un bacino lacustre, e risale a 1,3 milioni di anni fa, era del Pleistocene.
Gli Aquilani hanno bisogno di sorrisi. Andate a cercare le Meraviglie fra la gente colpita dal terremoto.
“Nei miei viaggi non ho trovato risposte, solo meraviglie” (Marty Rubin, autore de The Boiled Frog Syndrome). L’Aquila vi meraviglierà.
Nel simbolo della Città c’è scritto Immota manet, letteralmente Rimane immutata, normalmente tradotta in Resta ferma, ben salda, è una locuzione latina attribuita all’umanista aquilano Salvatore Massonio che a sua volta la prelevò da un brano delle Georgiche di Virgilio in cui si celebra la capacità della quercia di radicarsi fortemente nel terreno e, dunque, di rimanere ferma. L’Aquila ci meraviglierà rinascendo Ben Salda.
Foto, Testo, Ricerche: #cisivedeingiro
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