Un Castello fa venire in menti dame, cavalieri e battaglie. Ci troviamo nella Riserva Naturale di Macchiatonda, sopra un sito storico importantissimo. Abitato da popolazioni antiche susseguite le une all’altre.
Un porto che ha permesso di farci ammirare un Castello in riva al mare.
Attualmente visitabile con la possibilità di alloggiare in un Ostello, visitando sia il suo Museo che il Museo del Mare e della Navigazione antica. Un castello in riva al mare ricco di sorprese.
Una sorpresa bellissima è la perfetta organizzazione e vastità di informazioni e video didattici nei due musei!
Parliamo di Πύργοι (Pyrgi) una città portuale abitata dagli Etruschi, divenuto poi il porto di Caere (oggi Cerveteri). Il porto fu distrutto dalla flotta di Dionigi di Siracusa nel 384 a.C., e quindi Pyrgi divenne colonia romana nel 264 a.C.. Secondo il parere degli storici il castrum di Pyrgi è stato abitato senza interruzioni fino alla tarda antichità, almeno fino al IV – V sec. d.C.
Pyrgi è menzionata nell’Itinerarium Maritimum, tra i porti e gli approdi del tragitto marittimo che da Roma conduceva in Provenza, nel sud della Francia. Oltre ad essere citata da Virgilio, nell’Eneide, fra le città che andarono in aiuto di Enea.
Della cittadina romana restano tracce del circuito murario (in opera poligonale), nel quale si aprivano alcune porte, oltre a molteplici reperti e iscrizioni in lingua latina conservati nel Castello di Santa Severa e nel borgo medievale che lo circonda. In epoca tardo imperiale, tra la fine del III e gli inizi del IV sec. d.C., sarebbe qui avvenuto il martirio di Santa Severa e dei suoi fratelli Calendino e Marco; i resti di un edificio di culto paleocristiano sono stati identificati all’interno del Castello, in occasione di lavori effettuati nella piazza della Rocca, a testimonianza della persistenza dell’insediamento anche durante la tarda antichità.
Dagli scavi del 1957 (diretti dal Prof. Massimo Pallotino, uno dei maggiori “etruscologi”) fino a quelli dei giorni nostri si susseguono scoperte e reperti interessantissimi (ora al Museo Nazionale Etrusco di Ville Giulia, Roma e alcuni nel Museo de Castello di Santa Severa). Nel 1964 si rinvennero le Lamine di Pyrgi, tre lamine d’oro con iscrizioni in lingua etrusca e in fenicio che hanno permesso di capire meglio la lingua Etrusca.
La struttura attuale del Castello in riva al mare, con la pianta rettangolare e le torri angolari, risale al XIV secolo. Un ponte unisce la Rocca all’imponente Torre Saracena, un’antica fortificazione cilindrica, anticamente chiamata la Torre del Castello o Saracena, edificata a metà del IX secolo per volere di papa Leone IV. Nel corso degli anni sono seguiti diversi rifacimenti e quello che vediamo oggi è del XVI-XVII secolo. La cerchia muraria ha subito nel corso dei secoli alcuni ampliamenti, testimonianza delle fasi di crescita dell’insediamento. Di particolare fattura l’ultimo anello, turrito e merlato, preceduto da un fossato. Proprietà di alcune nobili famiglie romane, tra il XVI e XVII secolo il Castello è diventato uno dei luoghi di sosta e di soggiorno dei Papi, come Leone X, Gregorio XIII, Sisto V e Urbano VIII.
Nel 1482 Papa Sisto IV lo donò all’Ordine del Santo Spirito che lo amministrò per cinquecento anni, fino al 1980.
Dopo il Seicento, seguì una lunga e lenta decadenza e, nel 1943, fu utilizzato dai tedeschi come postazione militare strategica.
E se la Storia non vi appassionerà di sicuro non sarete insensibili al Mare, al Paesaggio e alla Natura.
O alle Mostre temporanee ospitate nel Borgo. Tutto in un Castello in riva al mare.
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